sabato 30 novembre 2013

Garanzia Giovani contro la disoccupazione: un concorso on-line per scegliere la comunicazione più efficace dell'iniziativa

Informare i giovani sulle misure messe in campo a sostegno dell'occupazione e spingerli ad attivarsi per cogliere le opportunità previste dal
"Piano Italiano per la Garanzia Giovani
", progetto europeo che verrà avviato a gennaio 2014 e che ha lo scopo di favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
Con questo obiettivo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il supporto tecnico di Italia Lavoro, oggi dà il via a una gara sul web per l'ideazione dello spot e della linea grafica che caratterizzeranno la campagna di comunicazione che accompagnerà l'attuazione della Garanzia Giovani in Italia. Il brief di gara - che illustra ai concorrenti lo scenario, i messaggi da comunicare, le attività richieste e i premi - è consultabile al link
:

http://zooppa.com/it-it/contests/garanzia-giovani/brief

L'idea di affidare a un contest on-line la creazione dei principali strumenti di comunicazione della Garanzia Giovani nasce dal desiderio di far partecipare il più ampio numero possibile di giovani ad un progetto rivolto proprio a loro, coinvolgendoli in esso fin dall'inizio e stimolando l'avvio di un dibattito "virale", che faccia circolare idee e proposte creative per sviluppare messaggi e prodotti adatti ai giovani elaborati dai giovani stessi.
Questa iniziativa di crowdsourcing utilizzerà la piattaforma di Zooppa, start up italiana guidata da giovani manager, e coinvolgerà una community potenziale di oltre 214.000 creativi, di cui 75.000 italiani.


Per ulteriori informazioni, visita il sito del Ministero del 
Lavoro:
www.lavoro.gov.it

venerdì 29 novembre 2013

Mutuo agevolato per acquisto prima casa da parte di giovani coppie e nuclei monogenitoriali: rinnovato l'accordo fra Governo e Banche



Il 28 novembre 2013 è stato siglato un Protocollo d'intesa fra la Ministra per l'Integrazione Kyenge ed il Presidente dell'ABI Patuelli, con l'obiettivo di agevolare i nuclei familiari con basso reddito e con rapporto di lavoro atipico nell’acquisto della prima casa.
L'accordo consente il rinnovo del Fondo per l’accesso ai mutui delle giovani coppie con una maggiore dotazione e condizioni più semplici per l’accesso.
Il Fondo avrà una dotazione patrimoniale iniziale di 50 milioni, incrementata di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 per complessivi 70 milioni, con l’obiettivo di offrire le garanzie necessarie per consentire di ottenere il mutuo.


BREVE SCHEDA DESCRITTIVA DEL FONDO CASA PER GIOVANI COPPIE E NUCLEI MONOGENITORIALI

Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale è istituito un Fondo con l'obiettivo di offrire le garanzie necessarie per consentire di ottenere un mutuo per l'acquisto della prima casa alle giovani coppie o ai nuclei familiari monogenitoriali.
La disciplina del Fondo è stabilita dal Decreto ministeriale del 17 dicembre 2010, n. 256, come novellato dal Decreto ministeriale del 24 giugno 2013,n. 103, pubblicato sulla G.U. n. 209 del 6 settembre 2013, in vigore dal 21 settembre 2013.


CHI PUO' CHIEDERE IL FINANZIAMENTO
  • Giovani coppie coniugate, con o senza figli,
  • Nuclei familiari monogenitoriali con figli minori.
I beneficiari del finanziamento (entrambi nel caso di coppia) devono avere un'età inferiore a 35 anni e un reddito ISEE complessivo non superiore a 40.000 euro.

In presenza di domande pervenute nella stessa giornata e di contestuale parziale indisponibilità delle dotazioni del Fondo, viene assegnata priorità alle giovani coppie coniugate e ai nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori i cui componenti non risultano occupati con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

I componenti del nucleo familiare non devono risultare proprietari di altri immobili ad uso abitativo.
L'esatta interpretazione dei requisiti soggettivi per accedere al Fondo è stata fornita dal Dipartimento nella Circolare del 5/4/2011.


CARATTERISTICHE DELL'IMMOBILE DA COMPRARE

L'immobile per il quale si chiede il finanziamento agevolato deve essere adibito ad abitazione principale, non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi) e non deve avere le caratteristiche di lusso indicate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 2 agosto 1969.
La superficie dell'immobile non deve superare i 95 metri quadri.
Per il calcolo delle superfici si deve intendere la Superficie Utile Abitativa definita ai sensi dell'art.3 del D.M. lavori pubblici 10/5/77 n.801, intesa come superficie di pavimento degli alloggi misurata al netto di muratura, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, di eventuali scale interne, di logge di balconi.
Nella concessione della garanzia, salvo quanto previsto per i componenti dei nuclei familiari che non risultano occupati con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, è data priorità a quelle richieste, pervenute nella stessa giornata, nelle quali l'immobile da acquisire è situato in aree qualificate ad alta tensione abitativa dalla Delibera del CIPE n. 37 del 30 maggio 1985 e successivi aggiornamenti.


CARATTERISTICHE DEL FINANZIAMENTO

Sono ammissibili alla garanzia del Fondo i mutui ipotecari erogati per l'acquisto dell'abitazione principale.
L'ammontare del finanziamento non deve essere superiore a 200.000 euro.
Il tasso applicato e le condizioni del mutuo sono stabilite dai singoli istituti bancari entro i parametri consentiti dall'accordo tra il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale e l'ABI.
I mutui potranno essere sottoscritti con un tasso non superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM) sui mutui, pubblicato trimestralmente dal Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi della Legge 7 marzo 1996, n. 108.
I finanziatori si impegnano a non chiedere ai mutuatari garanzie aggiuntive, non assicurative, queste ultime nei limiti consentiti dalla legislazione vigente, oltre all'ipoteca sull'immobile e alla garanzia fornita dallo Stato.

CARATTERISTICHE DELLA GARANZIA DEL FONDO
La Garanzia del Fondo è concessa nella misura del 50% (cinquanta per cento) della quota capitale, tempo per tempo in essere, nei limiti dei mutui concedibili per i quali Consap S.p.A. - quale Gestore - ha dato positiva approvazione, degli oneri determinati secondo quanto previsto dalla Convenzione e degli eventuali interessi contrattuali calcolati in misura non superiore al tasso legale in vigore alla data e, comunque, per un ammontare non superiore a 75.000 euro (settantacinquemila/00 euro).
La Garanzia è a prima richiesta, diretta, esplicita, incondizionata ed irrevocabile ed è efficace a decorrere, in via automatica, dalla data di erogazione del mutuo.


SOGGETTI FINANZIATORI ADERENTI ALL'INIZIATIVA

Possono effettuare le operazioni di erogazione dei mutui garantiti dal Fondo le banche e gli intermediari finanziari che hanno aderito all'iniziativa sottoscrivendo con il Dipartimento apposite convenzioni, il cui schema tipo è stato allegato al Protocollo d'Intesa sottoscritto tra Dipartimento e ABI in data 28 novembre 2013.


Link utili:


Bonus fiscali per ristrutturazioni, acquisto di mobili/elettrodomestici e risparmio energetico probabilmente prorogati al 2014





I due bonus fiscali, uno per le ristrutturazioni (50%) e l'altro per il risparmio energetico (65%), oltre ad essere previsti dal “decreto ecobonus” con riferimento a spese effettuate entro il 31/12/2013, sono stati riconfermati per il prossimo anno - per spese da effettuarsi entro il 31/12/2014 - dal disegno di legge di Stabilità (ddl n. 1120).

La proroga non è ancora certa: il Senato ha, infatti, approvato lo scorso 26 novembre 2013 l'emendamento 1900, interamente sostitutivo del disegno di legge di Stabilità. Il nuovo testo, scaricabile dal sito del Senato, dispone la suddetta proroga al comma 87 dell'unico articolo di cui il medesimo si compone.

La manovra, non ancora Legge dello Stato, passa quindi alla Camera per la seconda lettura.


Di seguito è riportato lo stralcio del ddl di nostro interesse:

87. Al decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63 (IL COSIDDETTO "DECRETO ECOBONUS", ndr), convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 14 ("DETRAZIONI FISCALI PER INTERVENTI DI EFFICIENZA ENERGETICA", ndr), i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:

«1. Le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, e successive modificazioni, si applicano nella misura del:

a) 65 per cento, anche alle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014;

b) 50 per cento, alle spese sostenute dal 1º gennaio 2015 al 31 dicembre 2015. 


[...]

c) all'articolo 16 ("Proroga delle detrazioni fiscali per interventi  di  RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA e per l'ACQUISTO DI MOBILI", ndr) :

1) il comma 1 è sostituito dal seguente:

«1. Ferme restando le ulteriori disposizioni contenute nell'articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, per le spese documentate, relative agli interventi indicati nel comma 1 del citato articolo 16-bis, spetta una detrazione dall'imposta lorda fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare. La detrazione è pari al:

a) 50 per cento, per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014;

b) 40 per cento, per le spese sostenute dal 1º gennaio 2015 al 31 dicembre 2015»;

2) al comma 1-bis (riguardante le ZONE SISMICHE AD ALTA PERICOLOSITA' -zone 1 e 2, ndr), le parole da: «fino al 31 dicembre 2013» a: «unità immobiliare» sono sostituite dalle seguenti: «fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare, una detrazione dall'imposta lorda nella misura del:

a) 65 per cento, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2014;

b) 50 per cento, per le spese sostenute dal 1º gennaio 2015 al 31 dicembre 2015»;

3) il comma 2 è sostituito dal seguente:

«2. Ai contribuenti che fruiscono della detrazione di cui al comma 1 è altresì riconosciuta una detrazione dall'imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese documentate sostenute per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 50 per cento delle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro».



Link utili:

Il turismo nella nuova politica di coesione 2014-2020: una introduzione alla consultazione pubblica promossa dalla Regione Emilia-Romagna




Il turismo nella politica di coesione - Regione Emilia Romagna from Alberto Cardino - AGEVOFACILE


Presentazione di Morena Diazzi, Direttore Generale alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna. Le slide sono pubblicare sul sito della Regione ad introduzione della piazza virtuale su Città e Territorio nel nuovo POR FESR 2007-201.

Pubblicati dal Governo i risultati di PARTECIPA!, consultazione pubblica sulle riforme costituzionali: OK al cambiamento, ma con cautela!


Report finale PARTECIPA! sulla consultazione per le riforme costituzionali from Alberto Cardino - AGEVOFACILE


Personalmente (Alberto Cardino) vorrei esprimere, in forma di premessa, questo auspicio diretto in primo luogo ai governanti ed ai parlamentari: ANDATECI PIANO CON LA NOSTRA COSTITUZIONE, ricordatevi che questo Parlamento - chiamato ad approvare le riforme - e' stato eletto con il "Porcellum". Non rappresenta, quindi, la più qualificata rappresentanza del popolo italiano nè, tantomeno, una élite illuminata.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato sul proprio sito il Report con i risultati della consultazione pubblica sulle riforme costituzionali promossa dal Ministro competente.

La consultazione è stata articolata su due questionari di differente ampiezza e approfondimento: un “questionario breve” e un “questionario di approfondimento”. E' stata, inoltre, organizzata una fase di dibattito online sulla piattaforma CIVICI.

Dati raccolti:
  • 131.676 questionari brevi validati, con l’aggiunta di 45.052 commenti testuali al questionario; 
  • 71.385 questionari di approfondimento validati, con l’aggiunta di circa 32.000 commenti testuali al questionario;
  • 595 proposte e 1763 commenti all’interno dello spazio di discussione pubblica, a cui si aggiungono le 27 proposte tratte dalla Relazione Finale della Commissione Riforme Costituzionali, anch’esse discusse dai cittadini. 
Alcune informazioni statistiche:
  • Partecipazione distribuita in misura omogenea tra i 18 e i 68 anni; 
  • 66% uomini, 34% donne; 
  • Titolo di studio: 43% diploma superiore, 32% laurea, 12% dottorato o master, 11% licenza di scuola media inferiore; 
  • Professioni: 21% impiegati, 15% pensionati, 14% funzionari, 11% studenti, 8% liberi professionisti.
LE PRINCIPALI INDICAZIONI DAI QUESTIONARI 
PARLAMENTARISMO O SEMI PRESIDENZIALISMO?
  • Il 26,3% dei rispondenti vuole mantenere lo status quo, mentre il 68,1% dei partecipanti ha voglia di cambiamento;
  • Tra chi ha voglia di cambiamento, il 29,1% rafforzerebbe i poteri del governo (parlamentarismo razionalizzato), il 39% vorrebbe l’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Nel questionario di approfondimento, emerge invece che il 44% preferisce un sistema Semi-Presidenziale, mentre il 51,9% vorrebbe mantenere comunque una forma di governo di tipo parlamentare.
BICAMERALISMO PARITARIO
  • L’87,8% dei cittadini vuole il superamento del bicameralismo paritario;
  • Di questi, il 41,8% propone il monocameralismo e il 40% propone di differenziare sia le funzioni che la composizione del Senato. Dal questionario di approfondimento emerge che il 56% dei partecipanti preferirebbe un Senato composto da rappresentanti provenienti dagli Enti territoriali.
EFFICIENZA DEL PARLAMENTO 
  • Ridurre il numero dei parlamentari è considerato da 54% dei partecipanti di massima o alta priorità;
  • Poi riduzione di indennità e benefici accessori, miglioramento della qualità e della quantità e tempi di produzione delle leggi e trasparenza dell’operato del parlamento.  
STRUMENTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA 
  • Il 69% dei cittadini vorrebbe che fossero introdotti meccanismi per agevolare il raggiungimento della validità del risultato del referendum abrogativo;
  • Per il 92% dei rispondenti le leggi di iniziativa popolare devono sempre essere discusse, anche se per il 38,5% occorre aumentare il numero minimo di cittadini che sottoscrivono la proposta;
  • Il 38,4% chiede che il referendum per confermare le modifiche costituzionali sia fatto in ogni caso (senza necessità di richiesta).
ORGANIZZAZIONE DEGLI ENTI LOCALI 
  • L’88,2% dei rispondenti al questionario breve ritiene che l’attuale organizzazione degli enti locali sia da modificare sostanzialmente; 
  • Il 36% dei rispondenti al questionario di approfondimento vorrebbe ridefinire l’assetto delle Regioni accorpandone alcunePROVINCE: 8% dei cittadini vuole mantenere l’attuale struttura, 16% vorrebbe ridurne il numero; 
  • Il 72% dei cittadini vorrebbe sopprimere le Province, trasferendone altrove le funzioni;
  • Il 65% dei rispondenti vorrebbe aumentare le materie di competenza esclusiva dello Stato. Tra le materie da attribuire alla competenza esclusiva dello Stato, netta prevalenza di Tutela della Salute, Tutela e sicurezza del Lavoro, Rapporti internazionali e con la Ue, Energia, Grandi reti di Trasporto e Istruzione (fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche).
I PROSSIMI PASSI 
I risultati della consultazione pubblica sono stati consegnati alla Presidenza del Consiglio il 12 Novembre e, nei giorni successivi, consegnati e presentati insieme a questo rapporto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato e ai presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali. 
Il Ministro per le Riforme Istituzionali e il Governo si faranno carico di illustrare i risultati e collocare l’orientamento dei cittadini all’interno del percorso di riforme, insieme alla Relazione della Commissione Riforme Costituzionali, per permettere al Parlamento di prendere decisioni informate sulla base di un corpus completo di indicazioni. 
Partecipa! è stato immaginato per costituire il punto di partenza per un impegno di lungo periodo del Governo italiano verso politiche di "open government".

giovedì 28 novembre 2013

A Vilnius i Ministri UE per la politica di coesione hanno discusso su come migliorare l'efficacia dei nuovi ESI funds (Fondi strutturali e di investimento) per il periodo 2014-2020





Vilnius, 26 novembre 2013

I ministri Ue per la politica di coesione hanno discusso, in occasione del meeting informale organizzato dalla Presidenza Lituana del Consiglio dell'Ue, delle innovazioni destinate a migliorare l'efficacia dei Fondi europei strutturali e per gli investimenti (European Structural and Investment Funds – ESI funds).

"Dobbiamo iniziare a investire i fondi del periodo 2014-2020 il più presto possibile. Questo è importante sia per incoraggiare la crescita sia per assicurare una transizione armoniosa dal periodo di programmazione 2007-2013. Una preparazione adeguata, priorità chiare, orientamento ai risultati e il coordinamento degli investimenti sono i cardini per garantire l'effettiva partecipazione dei fondi ESI", ha detto Rimantas Sadzius, il ministro delle Finanze lituano e presidente del Meeting.

La presidenza lituana ha proseguito il lavoro delle presidenze precedenti e ha destinato tutti i suoi sforzi verso la conclusione dei negoziati con il Parlamento europeo sul pacchetto legislativo della politica di coesione. L'accordo tra i co-legislatori è stato convalidato dal Parlamento europeo la scorsa settimana, sbloccando più di 300 miliardi di euro per investimenti nei prossimi sette anni. Questi fondi possono essere utilizzati a partire dal 2014.

Nella riunione informale, i Ministri della Politica di Coesione (per l'Italia Carlo Trigilia) hanno scambiato opinioni sugli aspetti pratici della programmazione ed informazioni sullo stato di avanzamento nella realizzazione, da parte dei singoli governi nazionali, dei documenti di programmazione necessari.

I Ministri hanno concentrato la loro attenzione su quattro temi principali:
  1. innovazioni e soluzioni di miglioramento dell'efficacia e della qualità di attuazione della politica di coesione;
  2. forte concentrazione dei fondi in settori prioritari (come l'innovazione e la ricerca, il sostegno alle PMI, le tecnologie dell'informazione, la tutela ambientale, l'efficienza energetica ed altri);
  3. condizionalità ex ante (come le riforme nazionali previste ) che devono essere raggiunte dagli Stati membri per migliorare l'efficacia degli investimenti; 
  4. orientamento al risultato e migliore coordinamento degli investimenti tra le diverse fonti di finanziamento.
"La politica di coesione è al centro dell'agenda per la crescita e l'occupazione dell'UE. L'obiettivo della discussione riguarda le modalità per rendere più efficiente l'attuazione della politica, così da aumentare il valore aggiunto delle risorse disponibili. Tale aspetto è particolarmente importante negli attuali tempi difficili per far fronte alle conseguenze della crisi economica e finanziaria ", ha concluso il Ministro delle finanze lituano Rimantas Sadzius.

Alla riunione informale hanno partecipato, oltre ai Ministri alla Coesione dei governi nazionali, anche il commissario europeo per la Politica regionale Johannes Hahn e il presidente della Commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo Danuta Hübner.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Presidenza di turno del Consiglio dell'UE

mercoledì 27 novembre 2013

Bando Macchinari regioni Convergenza su slideshare



Finanziamento agli investimenti innovativi (Macchinari) nelle regioni Convergenza: a partire dal 27 Febbraio 2014 occorrerà...affrettarsi a presentare domanda allo "sportello" del MiSE



In data 20 novembre 2013 è stato firmato il decreto del Direttore generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali del Ministero dello sviluppo economico con il quale vengono individuati i termini e le modalità di presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni previste dal decreto ministeriale del 29 luglio 2013 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 236 dell’8 ottobre 2013) cosiddetto per Investimenti innovativi nelle regioni Convergenza ("Macchinari").

Il decreto 20 novembre 2013 è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La domanda di agevolazioni e la documentazione indicata, firmate digitalmente, devono essere presentate, pena l’invalidità, a partire dalle ore 10.00 del 27 febbraio 2014, attraverso un’apposita procedura informatica che sarà accessibile dalla sezione “Investimenti innovativi nelle Regioni Convergenza” del sito del Ministero dello sviluppo economico www.mise.gov.it.
Le imprese possono iniziare la fase di compilazione della domanda e dei relativi allegati a partire dal 13 febbraio 2014.

La procedura valutativa è "a sportello", ovvero fa riferimento all'ordine cronologico di arrivo delle domande: a partire dalla suddetta data di avvio, occorre quindi affrettarsi!! 

La chiusura dello sportello per la presentazione delle domande sarà disposta con provvedimento del Direttore generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali e comunicata nel sito internet del Ministero e nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Di seguito si propone una breve scheda descrittiva del finanziamento.

Per ulteriori informazioni, visita il sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

Per presentare la domanda di agevolazione, puoi rivolgerti ad AGEVOFACILE.






Finalità
Rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nelle aree delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza promuovendo agevolazioni in favore dei programmi di investimento finalizzati al perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Risorse finanziarie disponibili
Euro 150.000.000 a valere sulle risorse del Piano di Azione Coesione, di cui una quota pari al 60 per cento delle risorse è riservata ai programmi proposti da PMI.

Soggetti beneficiari
Imprese regolarmente costituite da almeno 2 anni.


Programmi ammissibiliRealizzazione di investimenti innovativi (ovvero in grado di favorire la riduzione dei costi, l'aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi, l'aumento della capacità produttiva, l'introduzione di nuovi prodotti e/o servizi, la riduzione dell’impatto ambientale, il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro) relativi a:
a) sistemi composti da una o più unità di lavoro gestite da apparecchiature elettroniche;
b) sistemi di automazione industriale che permettono l’interazione tra parti meccaniche e dispositivi elettronici, come i PLC (programmable logic controller);
c) computer dedicati alle varie funzioni aziendali;
d) apparecchiature specialistiche per la fornitura di servizi avanzati;
e) programmi informatici per l'utilizzazione delle apparecchiature e dei sistemi di cui sopra;
f) apparecchiature scientifiche destinate a laboratori ed uffici di progettazione aziendale;
g) sistemi e macchinari, gestiti da apparecchiature elettroniche, finalizzati alla riduzione degli impatti ambientali;
h) sistemi, macchinari e programmi, gestiti da apparecchiature elettroniche, finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza.

Settori ammissibili
a) attività manifatturiere di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
b) produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore di cui alla sezione D della predetta classificazione ATECO;
c) attività di servizi come individuate nell'allegato al decreto ministeriale.

Requisiti di ammissibilità dei programmi

a) Previsione di realizzazione di una nuova unità produttiva ovvero di ampliamento o diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o di cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente;
b) Localizzazione dell'unità produttiva interessata nei territori delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza;
c) Previsione di spese ammissibili non inferiori a euro 200.000 e non superiori a euro 3.000.000;
d) Avvio del programma successivamente alla presentazione della domanda;

Spese ammissibili
Acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali: macchinari, impianti, attrezzature e programmi informatici.

Agevolazioni concedibiliSovvenzione rimborsabile per una percentuale nominale delle spese ammissibili complessive pari al 75%.
La sovvenzione deve essere parzialmente restituita dall’impresa beneficiaria per una percentuale articolata, in relazione alla dimensione dell’impresa beneficiaria, come segue:
a) per le imprese di piccola dimensione: 70% della sovvenzione;
b) per le imprese di media dimensione: 80% della sovvenzione;
c) per le imprese di grande dimensione: 90% della sovvenzione.
La parte della sovvenzione da restituire è rimborsata, senza interessi, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo della sovvenzione stessa. La sovvenzione rimborsabile non è assistita da particolari forme di garanzia.
La parte della sovvenzione che non deve essere restituita dall’impresa beneficiaria è concessa a titolo di contributo in conto impianti.

Co-finanziamento
I soggetti beneficiari devono garantire la copertura finanziaria del programma di investimento apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico, pari al 25 per cento delle spese ammissibili complessive.

Procedura di valutazione ed erogazione dei finanziamenti 
Procedura valutativa con procedimento a sportello (secondo l'ordine cronologico di arrivo).

Criteri di valutazione
Citiamo in particolare:
- indipendenza finanziaria ed incidenza delle spese in R&S e del personale qualificato nell'impresa proponente;
- fattibilità tecnica e sostenibilità del programma;
- qualità della proposta.

martedì 26 novembre 2013

Il nuovo programma dell'UE per la competitività delle imprese: dal CIP al COSME (cominciamo a parlarne...)



COSME è il programma dell'Unione europea per la competitività delle piccole e medie imprese (PMI), in vigore nel periodo 2014-2020 con una dotazione prevista di € 2,3 miliardi.

Il programma COSME è stato formalmente adottato dal Parlamento europeo lo scorso 21 Novembre 2013.

(Le informazioni seguenti sono stratte dalla press release che ha fatto seguito all'approvazione di COSME da parte del Parlamento europeo)

Il COSME si propone di alleviare il problema dell'accesso al credito che assilla attualmente le piccole imprese. Il Programma per la competitività delle imprese e per le piccole e medie imprese (COSME) fornirà, ad esempio, uno strumento di garanzia per i prestiti fino a 150 000 EUR concessi alle piccole e medie imprese (PMI).
Il COSME assisterà inoltre l'economia e i cittadini anche in altri modi:

  1. gli imprenditori godranno di un accesso più facile ai mercati nell'UE e oltre i confini di questa; 
  2. i cittadini che vorrebbero avviare un'attività autonoma, ma incontrano attualmente difficoltà nell'impiantare o sviluppare la propria impresa, riceveranno servizi e assistenza su misura; 
  3. alle autorità degli Stati membri sarà offerto un sostegno di migliore qualità nell'attività di elaborazione e attuazione di un'efficiente riforma politica orientata alle PMI.

http://ec.europa.eu/enterprise/initiatives/cosme/index_en.htm

Il Vicepresidente della Commissione Europea Tajani sottolinea che, grazie a COSME, cresceranno le condizioni quadro favorevoli alle imprese; inoltre, circa 1,4 miliardi di EUR dei 2,3 miliardi che costituiscono il bilancio del COSME saranno destinati al credito e al venture capital a sostegno di piani di finanziamento promossi dai singoli Stati. Il nuovo strumento creditizio offrirà alle PMI garanzie dirette o altre formule di condivisione del rischio utilizzabili presso gli intermediari finanziari, quali le banche, i fondi di mutua garanzia e i fondi di venture capital, per garantire crediti fino a 150 000 EUR.
Lo strumento di capitale per gli investimenti in fase di sviluppo fornirà alle PMI finanziamenti azionari rimborsabili a orientamento commerciale, principalmente sotto forma di venture capital, ottenuti attraverso intermediari finanziari.


(le informazioni seguenti sono tratte dal sito Internet della Commissione Europea dedicato a COSME)

Gli obiettivi del programma sono illustrati di seguito.

Migliore accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI)

Sono previsti due diversi strumenti finanziari, disponibili a partire dal 2014:
  1. La garanzia dei prestiti COSME finanzierà gli strumenti (A) della garanzia e della contro-garanzia per gli intermediari finanziari (ad esempio, le organizzazioni di garanzia, le banche, le società di leasing) con l'obiettivo di incrementare i prestiti e i leasing finanziari a vantaggio delle PMI e (B) della cartolarizzazione di portafogli di crediti alle PMI. Con la condivisione del rischio, le garanzie COSME consentiranno agli intermediari finanziari di ampliare la gamma delle PMI che saranno in grado di finanziare;
  2. Capitale di rischio per la crescitaCOSME finanzierà i fondi che forniscono capitale di rischio e finanziamenti mezzanine per la crescita delle PMI, in particolare di quelle che operano a livello transfrontaliero. I gestori opereranno su base commerciale, al fine di garantire che gli investimenti siano focalizzati sulle PMI con il maggiore potenziale di crescita. 
I due suddetti strumenti hanno lo scopo di proseguire le azioni di sostegno già perseguite dal programma per la competitività CIP, attivo nel periodo 2007-2013.


Accesso al mercato

Tutte le aziende possono avere accesso ai servizi di Enterprise Europe Network, ramificati in tutte le regioni europee.
I servizi offerti includono:

  • informazioni sulla legislazione dell'UE e la partecipazione a programmi comunitari (Orizzonte 2020, fondi regionali);
  • assistenza per trovare un partner commerciale all'estero, nell'UE o fuori UE;
  • consigli su accesso ai finanziamenti dell'Unione Europea;
  • sostegno all'innovazione ed al trasferimento tecnologico;
  • raccolta di pareri formulati dalle PMI sulla legislazione dell'UE.
COSME finanzierà, inoltre, il China IPR SME Helpdesk, già operativo, ed analoghi helpdesk per ASEAN e Mercosur, con l'obiettivo di aiutare le PMI ad affrontare le questioni relative ai diritti di proprietà intellettuale (IPRs) in questi Paesi. Il servizio include la registrazione di brevetti, marchi o modelli di utilità, ma anche le informazioni necessarie ad affrontare le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale o a gestire i diritti di proprietà intellettuale come "beni aziendali".


Supporto agli imprenditori


Gli imprenditori e le loro attività sono la chiave della crescita e della competitività europea. La promozione dell'imprenditorialità e delle cultura imprenditoriale è, per questo, uno dei 4 principali obiettivi di COSME.
Il Piano di Azione "Enterpreneurship 2020" ha chiamato tutti i livelli istituzionali - europeo, nazionale, regionale e locale - a convergere verso i suddetti obiettivi. 
Il Piano di Azione mira in particolare a tre obiettivi: 
  1. Educazione all'imprenditorialità: COSME sosterrà lo scambio di buone pratiche nella UE in tema di formazione all'imprenditorialità;
  2. Miglioramento dell'ambiente in cui operano gli imprenditori per consentirne la crescita,l negli aspetti legali e fiscali ma anche attraverso una consulenza mirata a specifiche fasi del ciclo di vita delle imprese, con particolare attenzione alle esigenze degli "imprenditori del Web";
  3. Proposta di "modelli di ruolo" e azioni di  sensibilizzazione mirate a gruppi specifici: giovani, donne o imprenditori senior saranno, quindi, in grado di beneficiare di azioni di mentoring o di altri programmi su misura.
Esempi di interventi già finanziati
  • "Rete europea di Mentori per le Imprenditrici" fornisce consulenza e sostegno alle donne imprenditrici nei primi anni di start-up e sviluppo delle imprese (fino al quarto anno di vita);
  • "Erasmus per giovani imprenditori" aiuta i nuovi imprenditori (non necessariamente giovani di età, ma titolari di imprese giovani) offrendo loro l'opportunità di imparare da un imprenditore ospitante più esperto, localizzato in un altro paese. 

Condizioni più favorevoli per la creazione e lo sviluppo di imprese
  • Programma d'azione per la riduzione degli oneri amministrativi nell'Unione europeaCOSME mira ad alleggerire gli oneri amministrativi per le imprese, rimuovendo obblighi di comunicazione e di informazione inutili;
  • Individuazione e scambio di buone pratiche tra le amministrazioni nazionali per migliorare la politica nei confronti delle PMI: saranno avviate iniziative a livello nazionale, regionale e locale, come il Premio Europeo per la Promozione di Impresa;
  • Strumenti di analisi per una migliore politica verso le PMI: per facilitare la preparazione della nuova legislazione a livello UE e nazionale, saranno proposti confronti fra le prestazioni delle diverse politiche negli Stati membri, saranno organizzate conferenze e realizzati report sulla competitività;
  • Azioni settoriali, come quelle finalizzate a sviluppare il turismo.

venerdì 22 novembre 2013

Il Parlamento Europeo approva il Bilancio 2014-2020: le conferme (FESR, FSE, cooperazione...) e le novità (Europa Creativa, COSME, Horizon 2020,..) per il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020

Versione integrale del comunicato su Slideshare


Comunicato stampa IP/13/1096 del 19/11/2013


Bilancio UE 2014-2020: 1 000 miliardi di euro da investire nel futuro dell’Europa


Il Parlamento europeo ha approvato, lo scorso 19 Novembre 2013, il nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'Unione Europea per i prossimi sette anni (2014-2020).

Grazie al via libera del Parlamento, nelle prossime settimane la proposta di QFP entrerà nella fase finale di approvazione al Consiglio, mettendo fine a ben due anni e mezzo di intensi negoziati.

Tra il 2014 e il 2020 l’Unione europea investirà circa 1.000 miliardi di euro nella crescita e nell'occupazione, contribuendo così a superare la crisi e rafforzare e sostenere la ripresa avviatasi in tutta l’UE, sostenendo finanziariamente quanti vivono al di sotto della soglia di povertà o che sono in cerca di lavoro, offrendo opportunità di investimento alle imprese di piccole dimensioni e garantendo assistenza alle comunità locali, agli agricoltori, ai ricercatori e agli studenti.

Messaggio video del presidente Barroso scaricabile qui

Grazie al nuovo quadro finanziario pluriennale 2014-2020, l’Unione europea potrà investire fino a 960 miliardi di euro in stanziamenti d’impegno (1% del reddito nazionale lordo - RNL - dell’UE) e 908,4 miliardi di euro in pagamenti (0,95% dell’RNL dell’UE). Non vi rientrano invece gli strumenti per circostanze impreviste (riserva per aiuti d’urgenza, Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, Fondo di solidarietà e strumento di flessibilità) e il Fondo europeo di sviluppo; questi strumenti, se pienamente mobilitati, rappresentano altri 36,8 miliardi di euro (0,04% dell'RNL dell’UE).

Il nuovo bilancio 2014-2020 definisce priorità di spesa finalizzate alla crescita sostenibile, all’occupazione e alla competitività dell’Unione, in linea con la strategia di crescita Europa 2020.


I 12 punti salienti del bilancio:

  1. Il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) daranno un notevole contributo all'occupazione venendo in aiuto alle persone in cerca di lavoro. L'FSE destinerà almeno 70 miliardi di euro (circa 10 miliardi l’anno) alla creazione di posti di lavoro, integrando gli interventi in ambito nazionale. La nuova iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, con una copertura di almeno 6 miliardi di euro nell'ambito dell'FSE, servirà a sostenere la realizzazione della garanzia per i giovani nel periodo 2014-2015. Nel complesso la politica di coesione riformata permetterà di mobilitare fino a 366,8 miliardi di euro destinati alle Regioni e alle città dell'UE e all'economia reale. È principalmente tramite questo strumento d'investimento che l'Unione realizzerà gli obiettivi della strategia Europa 2020: crescita e occupazione, lotta contro i cambiamenti climatici e riduzione della dipendenza energetica, della povertà e dell’esclusione sociale. Il FESR concorrerà alla realizzazione di questi obiettivi indirizzando le proprie risorse verso priorità fondamentali, quali il sostegno per le piccole e medie imprese, con l’obiettivo di raddoppiare i fondi da 70 a 140 miliardi di euro in 7 anni. Tutti i fondi strutturali e d'investimento europei saranno maggiormente orientati ai risultati e avranno una nuova riserva di efficacia e efficienza che incentiverà la qualità dei progetti. Infine, l’efficienza del Fondo di coesione e dei Fondi per lo sviluppo rurale (FEASR) e per la pesca (FEP) sarà collegata alla governance economica in modo da incentivare gli Stati membri a dare seguito alle raccomandazioni dell’UE nel quadro del semestre europeo;
  2. Il nuovo programma Erasmus+ permetterà a un numero quanto mai esteso di persone di trascorrere un periodo all’estero. Mirato a sviluppare competenze e occupabilità, il nuovo programma gode di una copertura di quasi 15 miliardi di euro (40% in più rispetto ai livelli attuali) che offre opportunità di studio, formazione, lavoro o volontariato all’estero a oltre 4 milioni di giovani: 2 milioni di studenti universitari, 650 000 apprendisti e studenti in formazione professionale e più di 500 000 giovani che partecipano a scambi o programmi di volontariato all’estero. Fino a 200 000 studenti che intendono seguire un corso completo di master all’estero - raramente coperto da borse di studio o prestiti nazionali - potranno beneficiare di un nuovo meccanismo di garanzia sui prestiti gestito dal Fondo europeo per gli investimenti. Verranno inoltre finanziati 600 partenariati nel settore dello sport, compresi eventi europei non profit. Due terzi delle risorse serviranno a finanziare opportunità di apprendimento all'estero, entro e oltre i confini dell'UE, mentre il resto sosterrà partenariati tra istituti d’istruzione, organizzazioni giovanili, imprese, autorità locali e regionali e ONG, come anche le riforme volte a modernizzare il settore dell’istruzione e della formazione e a promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità e l’occupabilità;
  3. La cultura in Europa - cinema, televisione, musica, letteratura, arti dello spettacolo, patrimonio e ambiti collegati - potrà trarre vantaggio dal nuovo programma dell'UE "Europa Creativa". Con una copertura di quasi 1,5 miliardi di euro (9% in più in termini reali rispetto agli attuali livelli), il programma permetterà nei prossimi sette anni di rilanciare il comparto culturale e creativo, importante fonte di crescita e occupazione. Il programma Europa creativa sosterrà inoltre iniziative quali le capitali europee della cultura, il marchio del patrimonio europeo, le giornate europee del patrimonio e i cinque premi europei: il premio del patrimonio culturale dell'Unione europea/concorso Europa Nostra, il premio dell’Unione europea per l’architettura contemporanea, il premio dell’Unione europea per la letteratura, il premio European Border Breakers e il premio MEDIA;
  4. I fondi dell'UE per la ricerca e l'innovazione permetteranno di migliorare la qualità di vita dei cittadini europei e renderanno l'Unione più competitiva sulla scena mondiale. "Orizzonte 2020", il nuovo programma per la ricerca e l'innovazione, gode di una copertura di bilancio di quasi 80 miliardi di euro (circa il 30% in più in termini reali rispetto al quadro attuale) e occupa indiscutibilmente un posto centrale nella strategia dell’UE per il rilancio della crescita e dell'occupazione. I ricercatori e le imprese di tutta l’Europa potranno contare su un sostegno notevolmente rafforzato e semplificato. Orizzonte 2020 darà impulso a centri di eccellenza della ricerca in Europa, come il Consiglio europeo della ricerca, rafforzerà la leadership industriale nel campo dell’innovazione, anche con investimenti in tecnologie fondamentali, estenderà l'accesso al capitale e il sostegno delle PMI, contribuirà a affrontare grandi sfide sociali quali i cambiamenti climatici, a sviluppare i trasporti e la mobilità sostenibili, a rendere meno care le energie rinnovabili, a garantire alimenti più sicuri e ad affrontare i problemi legati all’invecchiamento demografico. Ma, cosa ancor più importante, Orizzonte 2020 contribuirà a colmare il divario tra ricerca e mercato, per esempio aiutando le imprese innovative a trasformare le loro scoperte tecnologiche in prodotti che abbiano un reale potenziale commerciale. Il nuovo programma di cooperazione internazionale destina per il periodo 2014-2020 oltre 6 miliardi di euro (30% in più rispetto ai livelli attuali) alle azioni Marie Skłodowska-Curie, permettendo così all’UE di sostenere più di 65 000 ricercatori. Nel periodo 2014-2020 l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) riceverà 2,7 miliardi di euro per rafforzare il legame tra insegnamento superiore, ricerca e imprese, per sostenere la creazione di nuove imprese e per creare opportunità di formazioni specializzate postlaurea;
  5. Le piccole e medie imprese, vera e propria spina dorsale dell’economia europea, rappresentano circa il 99% delle attività imprenditoriali europee e forniscono i due terzi dei posti di lavoro del settore privato. Il nuovo programma "COSME", che gode di una copertura di 2,3 miliardi di euro, permetterà di promuoverne la competitività e di stimolare la crescita e l’occupazione in Europa. Primo programma dell'UE destinato nello specifico alle PMI, COSME mira a facilitarne l'ingresso nel mercato fuori e dentro l’Unione offrendo un accesso agevolato al credito grazie a garanzie sui prestiti e capitale di rischio;
  6. gli investimenti infrastrutturali sono determinanti per la crescita e l’occupazione in Europa, sia che riguardino le reti dei trasporti che quelle dell’energia o delle TIC. Con una copertura di 33,3 miliardi di euro (26,3 per i trasporti, 5,9 per l’energia e 1,1 per il digitale), il nuovo meccanismo per collegare l’Europa (CEF) sarà il principale strumento per gli investimenti in infrastrutture strategiche a livello europeo. Il CEF aiuterà a costruire strade, ferrovie, reti elettriche e gasdotti, e a creare infrastrutture e servizi per il mercato unico digitale, fornendo un sostegno finanziario essenziale per colmare le lacune in termini di collegamenti tra le reti infrastrutturali europee che non verrebbero altrimenti affrontate. Interconnessioni migliori creeranno maggiori opportunità commerciali, più sicurezza energetica e faciliteranno le attività e gli spostamenti, a vantaggio dei cittadini e delle imprese di tutti gli Stati membri. Nel settore dei trasporti il meccanismo per collegare l’Europa contribuirà a realizzare la tanto attesa nuova politica delle infrastrutture: i nove corridoi principali per i trasporti nel mercato unico europeo sono destinati a rivoluzionare i collegamenti est-ovest. Nel settore delle infrastrutture energetiche, il meccanismo per collegare l’Europa giocherà un ruolo fondamentale per realizzare i principali obiettivi della politica energetica: energia a prezzi accessibili per tutti i consumatori, approvvigionamento sicuro e sostenibilità. Grazie anche alla velocizzazione delle licenze e agli incentivi normativi introdotti dal nuovo regolamento sugli orientamenti TEN-E, il CEF permetterà di migliorare radicalmente il clima degli investimenti destinati a questi progetti. Il CEF è inoltre il primo programma di investimenti a livello dell’UE nelle reti a banda larga e nelle infrastrutture di servizi digitali e, in quanto tale, contribuirà a fare in modo che il mercato unico del digitale diventi realtà;
  7. Le scarse risorse pubbliche rendono quanto mai necessario mobilitare altre fonti di finanziamento affinché il bilancio dell'UE abbia quella marcia in più rispetto ai finanziamenti diretti. È proprio questo l’obiettivo di strumenti finanziari quali prestiti, garanzie, partecipazioni e altri strumenti di condivisione dei rischi, ai quali il bilancio 2014-2020 farà più ampiamente appello, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI), con il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e con le banche promotrici nazionali. Scopo di questi strumenti è sopperire all'incapacità del mercato di mettere a disposizione fondi per le PMI, i progetti di ricerca e sviluppo, l’efficienza energetica e le infrastrutture di base. La nuova iniziativa PMI della Commissione sosterrà per esempio i prestiti bancari alle PMI negli Stati membri particolarmente colpiti dalla crisi finanziaria avvalendosi di garanzie parziali sui prestiti e strumenti di cartolarizzazione. Un altro esempio di soluzione innovativa è l’iniziativa “Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti”: questo canale di finanziamento, alternativo alle banche, permetterà di finanziare grandi progetti infrastrutturali - linee ferroviarie, autostrade, reti di trasporto dell’energia – facendo appello a investitori istituzionali, quali fondi pensione e compagnie assicurative, alla ricerca di flussi di cassa stabili e di lungo termine evitando forme tradizionali di finanziamento come i prestiti bancari. Una serie di programmi si avvarranno di questi strumenti finanziari: COSME (finanziamento delle PMI), Orizzonte 2020 (ricerca e innovazione), Erasmus+ (per il meccanismo di garanzia sui prestiti) e il meccanismo per collegare l’Europa (infrastrutture);
  8. Il bilancio UE 2014-2020 segna un importante passo avanti verso la trasformazione dell’Europa in un’economia pulita, competitiva e a basse emissioni di carbonio. Almeno il 20% dell’intero bilancio sarà infatti destinato ai progetti e alle politiche sul clima. Questo aumento sostanziale - che triplica l'attuale quota del 6‑8% - sarà in grado di attrarre ben 180 miliardi di euro in finanziamenti da destinare alla lotta contro i cambiamenti climatici nei principali settori di spesa, tra cui fondi strutturali, ricerca, agricoltura, politica marittima e della pesca e sviluppo;
  9. La politica agricola comune (PAC) riformata è la risposta decisa dell’UE alle grandi sfide di oggi, come la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici, la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro nelle zone rurali. La nuova PAC risponde inoltre in modo più adeguato alle aspettative dei cittadini perché prevede pagamenti diretti più giusti e ecologici. La nuova PAC è più mirata, efficace e trasparente e rafforza la posizione degli agricoltori nella catena di produzione alimentare, sostenendo un’agricoltura orientata al mercato (le sovvenzioni all’esportazione, gradualmente ridotte negli anni scorsi, vengono soppresse). Nel 2011 le esportazioni di prodotti agricoli ammontavano a ben il 7% delle esportazioni dell’UE, per un valore di oltre 100 miliardi di euro (più delle automobili o dei prodotti farmaceutici). La PAC è senza dubbio un importante motore per l’occupazione e la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Da 50 anni la politica agricola comune è una politica europea a pieno titolo che riveste una grande importanza strategica. In tal senso oltre il 70% degli attuali finanziamenti agricoli in Europa proviene dall’Unione europea e non più dalle casse nazionali o regionali.
    Il QFP 2014-2020 prevede la seguente ripartizione: 312,7 miliardi di euro (29%) per le spese connesse al mercato e i pagamenti diretti (pilastro 1) e 95,6 miliardi di euro (9%) per lo sviluppo rurale (pilastro 2);
  10. Il nuovo QFP prevede regole di finanziamento molto più semplici e comprensibili per i beneficiari, in modo da ridurre gli errori. In totale sono state introdotte qualcosa come 120 misure di semplificazione. Per esempio nel quadro della politica di coesione e dei fondi per lo sviluppo rurale e per la pesca, gli investimenti dell’UE sono stati semplificati con l'introduzione di norme comuni a tutti i fondi strutturali e d'investimento europei, norme contabili più semplici e obblighi di rendicontazione più mirati e grazie a un maggior ricorso al digitale ("e-cohesion"). Nell'ambito del programma COSME, improntato a un approccio "zero burocrazia", verrà promossa la presentazione di offerte e di relazioni per via elettronica. Il programma Orizzonte 2020 garantisce un'elevata semplificazione grazie a un insieme di regole uniche per tutti i finanziamenti per la ricerca e l'innovazione, erogati in precedenza nel quadro di diversi programmi;
  11. I cittadini europei tengono a un’Europa più aperta e sicura e il nuovo bilancio contribuirà a garantire che le attività dell’UE di stimolo per la crescita economica, culturale e sociale possano svolgersi in un clima stabile e sicuro, nel rispetto delle regole. I cittadini potranno così sentirsi a proprio agio quando viaggiano, si trasferiscono, studiano o svolgono un'attività in un altro Stato membro. Il nuovo QFP sostiene la cooperazione in materia di diritto civile e penale, a maggior tutela dei diritti dei cittadini europei e dell’uguaglianza. Il nuovo bilancio prevede inoltre fondi per affrontare questioni transfrontaliere quali l’asilo, l'immigrazione, i controlli alle frontiere e i visti, e per combattere la criminalità e il terrorismo. Un meccanismo di pronto intervento potenzierà la capacità dell'Unione di reagire con prontezza e efficacia alle crisi legate alla migrazione e alla sicurezza. La copertura per le azioni in materia di cittadinanza, asilo, migrazione, salute, consumatori e sicurezza prevista dalla cosiddetta rubrica 3 aumenta del 26,5% rispetto al periodo precedente;
  12. L'Unione è un attore mondiale responsabile e in tal senso è tenuta a onorare i propri impegni con il resto del mondo. Le relazioni con i vicini a est e a sud e con i partner strategici continueranno a avere la massima priorità. Man mano che aumenta l’interdipendenza mondiale, l'Unione è chiamata a promuovere la propria sicurezza e la propria prosperità anche oltre i propri confini. In questo senso l'obiettivo globale dell'azione esterna nel quadro del nuovo QFP è garantire che l’Unione rimanga un partner influente e efficace in grado di promuovere la democrazia, la pace, la solidarietà, la stabilità, la prosperità e di ridurre la povertà, sia nei paesi più vicini che nel resto del mondo. L'Unione rimane pienamente impegnata a conseguire gli obiettivi di sviluppo del millennio. I fondi del nuovo QFP mirano maggiormente a aiutare i più poveri del mondo concentrandosi su un numero minore di paesi (come l’Africa subsahariana) e di settori (come la crescita inclusiva e sostenibile e il buon governo). Continuerà inoltre lo sforzo volto a prevenire le crisi, a preservare la pace e a rafforzare la sicurezza internazionale. Gli strumenti dell'Unione per l'assistenza esterna permetteranno inoltre di rafforzare l'impegno verso i paesi terzi in una serie di questioni di portata mondiale, come i cambiamenti climatici, la tutela ambientale e l'instabilità regionale, dando all'UE la possibilità di reagire in modo rapido e efficace alle catastrofi naturali o provocate dall'uomo ovunque nel mondo.
FAQ sul Bilancio 2014-2020 (in inglese):

Presentato ieri a Milano il Master Plan del Governo per Expo Milano 2015: "Agenda Italia 2015" è disponibile sul profilo slideshare di Agevofacile


giovedì 21 novembre 2013

COMINCIAMO A PARLARE DI....NUOVA PROGRAMMAZIONE FONDI UE 2014-2020 - Ricentrare la politica di coesione dell'UE per massimizzare l'impatto sulla crescita e l'occupazione: la riforma in 10 punti (anche su slideshare)



Nel contesto del bilancio della UE per il periodo 2014-2020, la politica di coesione investirà 325 miliardi di euro negli Stati membri e nelle loro regioni e città per realizzare gli obiettivi in tema di crescita e occupazione, cambiamento climatico, dipendenza energetica ed esclusione sociale.
La riforma della politica di coesione massimizzerà l'impatto degli investimenti adattati ai bisogni delle singole regioni e città.
Gli elementi chiave della riforma sono:

1. Investire in tutte le regioni dell'UE e adattare il livello di sostegno e il contributo nazionale (tasso di cofinanziamento) ai loro livelli di sviluppo:

regioni meno sviluppate (PIL < 75% della media UE-27)
regioni in transizione (PIL dal 75% al 90% della media UE-27)
regioni più sviluppate (PIL > 90% della media UE-27)


2. Indirizzare le risorse sui settori chiave per la crescita:

  • Gli investimenti a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) verranno concentrati su 4 priorità chiave
    1. innovazione e ricerca, 
    2. agenda digitale, 
    3. sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), 
    4. economia a bassa emissione di carbonio, 
a seconda della categoria della regione
(meno sviluppata: 50%, in transizione: 60% e più sviluppata: 80%). 


Circa 100 miliardi di euro saranno consacrati a questi settori, dei quali almeno 23 miliardi di euro serviranno a sostenere il passaggio a un'economia a bassa emissione di carbonio (efficienza energetica ed energie rinnovabili). In relazione a ciò le risorse del FESR saranno soggette a un'opportuna ripartizione (regioni meno sviluppate: 12%, in transizione: 15% e più sviluppate: 20%).
Circa 66 miliardi di euro saranno consacrati alla priorità Reti transeuropee di trasporto nonché a progetti per l'infrastruttura ambientale chiave per il tramite del Fondo di coesione.
  • Grazie al Fondo sociale europeo (FSE) la politica di coesione recherà un contributo significativo alle priorità UE nel campo dell'occupazione, ad esempio mediante azioni di formazione e di apprendimento permanente, di istruzione e di inclusione sociale (almeno il 20% dell'FSE sarà stabilito in funzione delle esigenze di ciascuno Stato membro e dovrà essere impiegato per questo obiettivo). Lo stanziamento minimo per l'FSE sarà stabilito da ciascuno Stato membro, con un minimo predefinito, per un totale di almeno 70 miliardi di euro. La nuova iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, del valore di almeno 6 miliardi di euro, correlata all'FSE, sosterrà l'implementazione della garanzia per i giovani.

3. Stabilire obiettivi chiari, trasparenti e misurabili e parametri di responsabilità e di risultato:

I paesi e le regioni dovranno annunciare sin dall'inizio quali obiettivi intendono raggiungere con le risorse disponibili e identificare esattamente in che modo misureranno i progressi compiuti in direzione di tali obiettivi. Ciò consentirà il monitoraggio regolare e la discussione sull'uso delle risorse finanziarie. Ciò significherà che per i programmi che presentano migliori risultati potranno essere resi disponibili finanziamenti addizionali (attraverso la cosiddetta "riserva di efficacia ed efficienza") verso la fine del periodo.


4. Definire le condizioni prima che i finanziamenti vengano convogliati in modo da assicurare investimenti più efficaci:

Le strategie di "specializzazione intelligente" volte a identificare i punti di forza particolari e le potenzialità, le riforme favorevoli all'imprenditoria, le strategie dei trasporti, le misure per migliorare i sistemi di appalti pubblici, il rispetto delle normative ambientali, le strategie di lotta contro la disoccupazione e contro la dispersione scolastica o quelle a promozione della parità tra i generi e della non-discriminazione sono tutte precondizioni irrinunciabili.


5. Definire una strategia comune per assicurare un migliore coordinamento ed evitare le sovrapposizioni:

Un quadro strategico comune costituirà la base per un migliore coordinamento tra i Fondi strutturali e di investimento europei (FESR, Fondo di coesione e FSE riguardo alla politica di coesione, nonché il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo per la pesca). Tale quadro consentirà inoltre di assicurare un migliore collegamento con altri strumenti della UE come Orizzonte 2020.


6. Ridurre la burocrazia e semplificare l'uso degli strumenti di investimento attraverso un insieme comune di regole per tutti i Fondi strutturali e di investimento europei nonché regole di contabilità più semplici, oneri di rendicontazione più mirati e un maggior uso delle tecnologie digitali ("e-cohesion").


7. Accrescere la dimensione urbana della politica stanziando un importo minimo delle risorse a valere sul FESR per progetti integrati nelle città, al di là degli altri tipi di spesa consacrata alle zone urbane.


8. Rafforzare la cooperazione transfrontaliera e agevolare la costituzione di un maggior numero di progetti transfrontalieri. Assicurare inoltre che strategie macroregionali come quella danubiana e del Baltico siano sostenute dai programmi nazionali e regionali.


9. Assicurare che la politica di coesione sia meglio correlata alla più ampia governance economica dell'UE:

I programmi dovranno essere coerenti con i programmi di riforma nazionali e dovrebbero affrontare le riforme pertinenti identificate nelle raccomandazioni per paese nel contesto del semestre europeo. Se del caso la Commissione può chiedere agli Stati membri, facendo leva sulla cosiddetta clausola di "condizionalità macroeconomica", di modificare i programmi per sostenere le principali riforme strutturali. In ultima istanza la Commissione può sospendere l'erogazione dei finanziamenti se le raccomandazioni economiche venissero violate ripetutamente e gravemente.


10. Incoraggiare l'uso degli strumenti finanziari per dare alle PMI maggiore sostegno e accesso al credito:

I prestiti, le garanzie e il venture capital riceveranno un sostegno dai fondi dell'UE sulla base di regole comuni, allargando le possibilità del loro uso e erogando incentivi (ad esempio, tassi di cofinanziamento più elevati). L'accento posto sui prestiti piuttosto che sulle sovvenzioni dovrebbe migliorare la qualità dei progetti e scoraggiare la dipendenza dalle sovvenzioni.


Per saperne di più visita il sito Inforegio della Commissione Europea

Puoi scaricare la versione integrale del MEMO/13/1011, pubblicato dalla Commissione Europea il 19/11/2013, dal profilo Slideshare di AGEVOFACILE, oltre che di seguito:




COMINCIAMO A PARLARE DI...Programmazione Fondi Europei 2014-2020: approvato dal Parlamento Europeo il pacchetto "Politica di Coesione"



Pacchetto "POLITICA DI COESIONE" adottato dal Parlamento Europeo

Il Parlamento Europeo ha approvato, lo scorso 19 Novembre 2013, le nuove regole della politica di coesione che prevedono investimenti nell'economia reale, su settori chiave per la creazione di posti di lavoro e per favorire la crescita, con una accresciuta enfasi sulla misurazione dei risultati.
Si tratta di regole comuni per tutti e cinque i Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondo europeo di sviluppo regionale FESR, Fondo sociale europeo FSE, Fondo di coesione FC, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale FEASR, Fondo europeo per la pesca FEP) per il periodo 2014-2020, con l'obiettivo di semplificarli.
Le nuove regole dovranno essere a breve approvate dal Consiglio dei Ministri dell'UE.

Il percorso delineato è coerente con gli obiettivi di Europa 2020: promuovere l'economia reale, la crescita economica, l'occupazione e lotta contro il cambiamento climatico e la dipendenza energetica.

Il Commissario Europeo alla Politica Regionale Hahn pone l'accento sulla decisione di indirizzare fortemente il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) verso il sostegno, previsto in 140 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, alle piccole e medie imprese, la linfa vitale dell'economia europea.

Il Commissario agli Affari Sociali Andor sottolinea, poi, che il Fondo Sociale Europeo (FSE), insieme con l'Iniziativa per l'Occupazione Giovanile (circa 3,3 miliardi di euro) mirante a sostenere finanziariamente l'attuazione della garanzia per i giovani, sarà uno strumento chiave per sostenere gli investimenti degli Stati membri in materia di occupazione, il capitale umano e la gestione efficiente delle risorse. Più di 74 miliardi di euro saranno investiti per aiutare milioni di persone a trovare un lavoro e per migliorare le loro competenze. Oltre al miglioramento delle politiche attive del mercato del lavoro nei diversi Stati, l'FSE sarà indirizzato a ridurre la povertà, aiutando le persone più vulnerabili ad ottenere competenze e posti di lavoro e ad integrarsi nella società.

Un terzo del bilancio dell'UE 2014-2020 (vedi la comunicazione della CE sull'approvazione del Bilancio UE 2014-2020: 1.000 miliardi di euro da investire nel futuro dell’Europa) sarà diretto a stimolare l'economia europea e la creazione di posti di lavoro attraverso la nuova politica di coesione dell'UE.
I 325 miliardi di € assegnati agli Stati membri si concentreranno sulle priorità fondamentali, quali la lotta alla disoccupazione giovanile, il sostegno alle PMI, l'innovazione e l'economia a basse emissioni di carbonio.

Per ulteriori informazioni, visita il sito della Commissione Europea dedicato alla Politica Regionale


Infographics nuova politica di coesione su Slideshare:

 

DOSSIER - Decreto Valore Cultura convertito in Legge: sintesi e versione integrale (anche su slideshare)



Il decreto-legge 91/2013 (L. 112/2013) reca disposizioni per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, con particolare riferimento a Pompei e all'area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, nonché disposizioni per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo, con particolare riferimento al tax credit per il cinema e per la musica, e alle fondazioni lirico-sinfoniche. Esso ha fatto seguito ad alcune prime misure adottate nella XVII legislatura con i D.L. 69/2013 (L. 98/2013) e 76/2013 (L. 99/2013).

Il Senato ha esaminato il decreto in prima lettura, apportando modifiche alle disposizioni originarie e inserendo nuovi contenuti. Alla Camera lo stesso è pervenuto il 26 settembre. L'esame si è concluso, con l'approvazione definitiva, il 3 ottobre 2013.
La legge di conversione (L. 112/2013), nonché il testo coordinato, sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell'8 ottobre 2013.

Di seguito sono sintetizzate le disposizioni del decreto convertito in legge.


Interventi di tutela e di valorizzazione di luoghi e beni culturali

Un primo intervento disposto dal D.L. 91/2013 riguarda le aree pompeiana e stabiese (art. 1), con l'istituzione dell’Unità “Grande Pompei” e l’approvazione di un piano strategico e di una Soprintendenza specifica. Si prevede, inoltre, l’elaborazione di un piano di sviluppo del percorso turistico-culturale integrato delle residenze borboniche.
Ulteriori interventi si concretizzano in autorizzazioni di spesa per lavori in diversi Musei sul territorio nazionale.

Lo schema di decreto per l'individuazione dei beni culturali che presentano gravi rischi di deterioramento è stato presentato, con riferimento all'utilizzo dei fondi disponibili per il 2013, il 5 novembre 2013 (Atto n. 37). La VII Commissione della Camera ha espresso parere favorevole il 19 novembre 2013.

E’, inoltre, previsto un programma straordinario per la digitalizzazione del patrimonio culturale italiano (art. 2).
Varie disposizioni prevedono l’utilizzo di giovani: in particolare, nel piano strategico per lo sviluppo delle aree del sito Unesco di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, nonché nelle due Soprintendenze, saranno impiegati i giovani per i quali l’art. 2, co. 5-bis, del D.L. 76/2013 (A.C. 1458 - L. 99/2013) ha istituito, per il 2014, il Fondo “Mille giovani per la cultura”.
Inoltre, il Ministero per i beni culturali (MIBACT) avvierà un concorso per selezionare altri 500 giovani da utilizzare nel programma straordinario per la digitalizzazione del patrimonio culturale.
Infine, il D.L. prevede la destinazione di immobili di proprietà dello Stato a studi di giovani artisti italiani e stranieri, per favorire il confronto culturale e la realizzazione di spazi di creazione di arte contemporanea (art. 6).
Durante l’esame al Senato, inoltre, è stato previsto il riconoscimento del valore storico e culturale del carnevale, nonché di altre antiche tradizioni popolari e di ingegno italiane (art. 4-ter).


Interventi per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo

Il D.L. 91/2013 rende permanente, dal 2014, il tax credit per il cinema introdotto con la L. 244/2007 e oggetto, poi, di varie proroghe. Durante l’esame parlamentare, il beneficio è stato esteso - dalla medesima data - anche ai produttori indipendenti di opere audiovisive (art. 8).
Inoltre, si prevede un credito d’imposta per le imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali, nonché – a seguito dell’esame parlamentare - per le imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo, al fine di sostenere il mercato dei contenuti musicali e l'offerta di opere dell'ingegno e di promuovere lo sviluppo di artisti emergenti (art. 7).
Per lo spettacolo dal vivo, il D.L. prevede la rideterminazione dei criteri per l’erogazione dei contributi, con effetto dal 1° gennaio 2014. I criteri, da determinare con decreto ministeriale, devono tener conto dell’importanza culturale della produzione svolta, dei livelli quantitativi, degli indici di affluenza del pubblico e della regolarità gestionale (art. 9).
Un importante intervento è volto al risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche che versano in situazioni di difficoltà economico-patrimoniale. Esso fa seguito a quello disposto con l’art. 11, co. 17, del D.L. 76/2013 che ha autorizzato il MIBACT, per l’anno 2013, ad erogare tutte le somme residue a valere sul Fondo unico dello spettacolo (FUS), a favore delle fondazioni, allo scopo di fronteggiare lo stato di crisi del settore e di salvaguardare i lavoratori delle medesime.
In particolare, il D.L. prevede la nomina di un commissario straordinario del Governo, cui le fondazioni lirico-sinfoniche sono tenute a presentare un piano di risanamento, nonché la possibilità di concedere finanziamenti a valere su un Fondo di rotazione, appositamente istituito con una dotazione di 75 milioni di euro per il 2014, e anticipazioni finanziarie, già per il 2013, in favore delle fondazioni che versano in una situazione di carenza di liquidità tale da pregiudicarne anche la gestione ordinaria.


Interventi per assicurare risorse al sistema dei beni e delle attività culturali

Per garantire la regolare apertura al pubblico dei luoghi della cultura, il D.L. prevede la riassegnazione al MIBACT, a decorrere dal 2014, delle somme corrispondenti ai biglietti di ingresso relativi a luoghi della cultura statali (art. 3).
Inoltre, saranno semplificate le procedure per acquisire le donazioni private fino a 10.000 euro e saranno individuate forme di coinvolgimento dei privati nella valorizzazione e gestione dei beni culturali (art. 12).


Collegamenti utili:

Il decreto integrale, assieme alla presentazione sintetica pubblicata dal Governo, è anche disponibile sul profilo Slideshare di Agevofacile, oltre che di seguito:


mercoledì 20 novembre 2013

Donne motori dell'innovazione - progetto di empowerment ed incubazione promosso da Aster - Regione Emilia Romagna


Scadenza: 30 Novembre 2013
Per presentare la domanda, puoi farti assistere da AGEVOFACILE

Il progetto "Donne Motori dell'Innovazione", promosso da Aster, ha l'obiettivo di costruire e implementare un percorso di empowerment per lo sviluppo delle capacità e delle competenze delle imprese beneficiarie.

A chi si rivolge
Startup femminili innovative, creative o ad alto contenuto di conoscenza costituite prima del 30/11/2011 con sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna.

Per startup femminili si intendono:
- le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60% da donne,
- le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne,
- le imprese individuali gestite da donne.

Cosa offre
Le imprese selezionate potranno beneficiare di un percorso che prevede:
- Analisi dei fabbisogni delle imprese coinvolte nel percorso
- Tutoring e monitoraggio dei progressi delle imprese coinvolte
- Attività di consulenza e formazione stabilite in base alle peculiari esigenze delle imprese
- Attività di networking che comprende un percorso di preparazione a pitch e agli incontri B2B e la partecipazione ad eventi dedicati a imprese innovative
- Attività di internazionalizzazione, ricerca partnership e mercati esteri attraverso canali quali l’Enterprise Europe Network, la European Business and Innovation Centre Network e le altre reti europee di cui Aster è partner

Come partecipare
L’adesione al progetto non comporta nessun onere a carico delle imprese beneficiarie, se non l’impegno a partecipare alle attività.
È necessario inviare una manifestazione di interesse (firmata in originale).

Scarica il Modello manifestazione di interesse dal sito EmiliaRomagnaStartup
 

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